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Bottarga di Tonno

Scritto da Roberta Magliocca

15 novembre 2013

La Bottarga di Tonno viene ricavata dalle uova di Tonno rosso o di muggine. Famosa è quella di Favignana, isola principale dell’arcipelago delle Egadi. Il termine “BOTTARGA” deriva dall’arabo batarikh che significa “uova di pesce salate”. Gli arabi, infatti, erano famosi nell’area del Mediterraneo, per le loro abilità culinarie. Originariamente, costituiva il pranzo dei pescatori che trascorrevano la giornata a mare. Ha un colore che va dal rosa chiaro a quello scuro. La sacca ovarica estratta dal pesce femmina, viene lavata e poi sottoposta a salatura, pressatura e stagionatura. In Sardegna, Sicilia e in parte dell’ Italia Tirrenica, la Bottarga è un alimento che viene consumato come antipasto( fettine tagliate obliquamente, condite con olio di oliva e

adagiate su crostini imburrati) o come condimento per la pasta, sciogliendola grattugiata, come si fa con il parmigiano, in mezzo bicchiere d’acqua calda della pasta stessa, aggiunta a fuoco spento ad un soffritto d’aglio. A Favignana si trovano anche pizze di mare con spolverate di Bottarga. Non è difficile trovarla ovunque in Italia, ma il mio consiglio è quello di sedersi su uno scoglio, con un bicchiere di vino bianco (indicato sarebbe la Vernaccia di Oristano), un cubetto di bottarga e perdersi nei colori quasi surreali dei tramonti siculi.

Formaggio Gorgonzola D.O.P.

Scritto da Annalisa Minichini

12 ottobre 2011

Formaggio prodotto in Italia da purissimo latte intero di vaccino di ottima qualità, il gorgonzola è originario della provincia di Milano e le zone produttrici sono riconducibili alle regioni di Piemonte e Lombardia, principalmente nelle province di Milano, Como, Pavia e Novara. Le origini risalgono alla fine del IX secolo ad opera di artigiani caseari della cittadina lombarda di Gorgonzola, alle porte di Milano da cui prende il nome, all’epoca importante centro di raduno di mandrie di ritorno dai pascoli. Conosciuto anticamente con il nome di Stracchino di Gorgonzola, è un formaggio erborinato, a pasta cruda, dal sapore delicato e con retrogusto amaro. Presenta colore bianco paglierino, le cui venature verdi sono dovute alla presenza di fermenti lattici e muffe selezionate e la sua crosta è di colore grigio-rosato. Esistono due tipologie, quello dolce, che si presenta 

cremoso, a pasta molle, con un sapore caratteristico e leggermente piccante; quello piccante, con un sapore più deciso e forte, la pasta dura più consistente e friabile, con accentuate venature blu-verdi. Quest’ultimo era maggiormente consumato negli anni passati ed attualmente viene prodotto in quantità limitata. La stagionatura va dai 2 mesi per quello dolce ad oltre 3 mesi per quello piccante. Oggi il formaggio gorgonzola è riconosciuto dalla Comunità Europea e registrato nella lista dei prodotti DOP, in cui una severa ed attenta legislazione ne definisce i parametri da seguire rispetto alla produzione, zona, raccolta latte e stagionatura. La forma riporta su entrambi i lati il marchio di origine e viene avvolta in fogli d’alluminio riportanti il contrassegno della denominazione protetta “gorgonzola”. Questo formaggio può essere consumato fresco o diventare ottimo ingrediente per svariati piatti, dagli antipasti, ai primi, secondi e persino dessert. Ancora, troviamo il suo utilizzo nella preparazione di salse e creme. Classica associazione culinaria, per lo più diffusa nelle regioni in cui ha origine, è rappresentata da polenta e gorgonzola. Possiede un alto contenuto vitaminico ed è ricco di minerali; seppure molto calorico, è ben digeribile. Infatti il suo gusto, ed in particolare il suo aroma, provocano un processo che stimola la secrezione di bile e succo pancreatico, favorendo in questo modo la digestione di grassi e proteine. Numerosi erano i produttori di tale prelibatezza, ma ad oggi è prodotto da una cinquantina di caseifici, frutto di un’azione selettiva fatta nel tempo, di cui sono rimasti i migliori produttori, che vanno dalla piccola azienda familiare, alla grande industria. Buona parte della produzione annua è destinata all’esportazione e tra i maggiori estimatori vi sono Francia e Germania.

CARDO GOBBO DI NIZZA MONFERRATO

Scritto da Annalisa Minichini

19 settembre 2011

Il cardo gobbo è un vegetale di forma simile al sedano appartenente alla famiglia dei carciofi. Coltivato già al tempo dei Romani, era considerato un ortaggio pregiato e un prelibato boccone. Il cardo gobbo, noto nella varietà detta spadone nasce nei terreni sabbiosi di Nizza Monferrato e comuni limitrofi, nella provincia di Asti. La sua denominazione “gobbo” deriva dal tipo di coltivazione a cui è sottoposto, infatti si seminano a Maggio ed a Settembre, quando sono già alti e rigogliosi, vengono piegati e ricoperti parzialmente di terra. Nel tentativo di cercare luce, la pianta si gonfia e si curva verso l’alto, assumendo la caratteristica gobba. Questo procedimento fa sì che la pianta riesca a superare i mesi freddi del nebbioso autunno e le coste perdono ogni traccia di clorofilla diventando bianchissime, tenere e delicate al palato. La raccolta avviene tra Ottobre e Novembre. Solo il cardo gobbo di Nizza Monferrato è buono da gustare crudo, a differenza degli altri cardi che hanno una consistenza piuttosto dura ed un sapore amarognolo.

Il cardo è ricco di sostanze antiossidanti e possiede azione diuretica, con pochissime calorie ed un elevato indice di sazietà. Tra i suoi componenti troviamo potassio, sodio, calcio e fibre, tutti importantissimi per la funzionalità del nostro organismo. E’ considerato ingrediente fondamentale in uno dei piatti tipici della gastronomia piemontese, la bagna cauda (salsa a base di aglio, acciughe ed olio extravergine di oliva). Può essere cucinato in svariati modi: fritto, ripieno o gustato in saporitissime zuppe.

SAVOIARDI

Scritto da Annalisa Minichini

07 settembre 2011

Classificati tra i biscotti italiani più conosciuti al mondo, presentano una consistenza friabile, leggera e spugnosa, con forma oblunga che ricorda un grosso dito (in inglese “lady fingers”, dita di dama). La notevole leggerezza che li caratterizza è dovuta all’impasto con il quale vengono preparati, nel quale gli albumi vengono montati a neve separatamente. Le origini risalgono al 

tardo Medioevo e la provenienza è riconducibile alla regione della Savoia. Creati dal cuoco della corte di Amedeo VI di Savoia, in omaggio ad una visita del re di Francia, ottennero un enorme successo. In seguito ad esso furono fregiati del nome di Savoiardi e vennero adottati dalla Reale Casa Savoia, diventando ambita leccornia della dinastia. Presto si diffusero in molti territori, ovunque ci fosse presenza diretta ed indiretta della famiglia Savoia, quali Piemonte, Sardegna e Marche. Gli ingredienti per eseguire questo dolce dalla tipica consistenza spumosa sono pochi e semplici … farina, uova e zucchero, che combinati insieme creano un prodotto prelibato e saporito.

Impiegati per la realizzazione di dolci classici come tiramisù, nel quale è il principale ingrediente, zuppa inglese e sufflè, vengono serviti anche accompagnando salse dolci e gelati. Gustosissimi quelli preparati artigianalmente, anche se in commercio se ne trovano vari di fabbricazione industriale di ottima fattura. Semplicemente eccezionali!!!

Pomodoro San Marzano DOP

Scritto da Annalisa Minichini

01 settembre 2011

Varietà di pomodoro coltivata in particolar modo nella zona dell’agro sarnese-nocerino, la sua denominazione è riservata al pomodoro pelato ottenuto da piante dell’ecotipo San Marzano. Il pomodoro San Marzano DOP possiede caratteristiche organolettiche di gran lunga superiori agli altri tipi di pomodoro, grazie anche ai terreni di coltivazione che sono pianeggianti, di origine vulcanica, molto profondi, con presenza in elevata quantità di fosforo e potassio. Fondamentali sono le numerose sorgenti e falde freatiche esistenti, che ne assicurano e semplificano l’irrigazione. Il clima di questa zona è caldo – temperato e risente della benefica influenza del mare, ideale per questo prelibato alimento.

La raccolta viene effettuata rigorosamente a mano, in genere nel periodo che va da agosto a settembre-ottobre, quando il frutto ha raggiunto giusta maturazione ed un colore rosso vivo. Il pomodoro San Marzano presenta forma allungata, nervosa e consistente. La polpa è compatta e non contiene molti semi. La buccia è sottile e facilmente staccabile. Soltanto con questa varietà di pomodoro si può ottenere un pelato di alta qualità, dal gusto supremo.

Ottimo sia fresco che essiccato, il suo sapore agrodolce lo rende indicato per il consumo crudo nella preparazione di insalate, oppure cotto, sottoforma di pelati e conserve, o ancora fatto essiccare e conservato sott’aceto. Rinomate le sue proprietà antiossidanti, la presenza di vitamine e betacarotene … un toccasana per la nostra salute!

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