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Pompei: la mia esperienza ed il richiamo dell’UNESCO.

Una bellezza inestimabile che ormai rischia il tracollo.

Scritto da Gennaro Buonocore

01 luglio 2013

Scrivi Pompei e leggi Scavi Archeologici e Santuario della Madonna del Rosario. Per le potenzialità che offre ai turisti Pompei dovrebbe essere uno tra i Comuni più ricchi d’Italia, ma invece non è così.

È bastato passare un fine settimana a Pompei, per ritrovarsi in una città in piena crisi e letteralmente in ginocchio.

Con il Santuario in ristrutturazione e gli Scavi abbandonati a sé stessi Pompei offre poco o nulla ai turisti.

Se il Santuario vede un afflusso notevole di fedeli, il disastroso stato degli Scavi mi è balzato immediatamente sott’occhio.

Il sito Archeologico è carente in ogni servizio che si dovrebbe offrire al turista.

Si parte da una notizia nota: la guida della regione Campania ci dice che gran parte del sito è inagibile e ci avverte che c’è ben poco da vedere.

Ma come detto, questa era notizia già nota.

Sono rimasto invece colpito dall’incuranza di altri aspetti. Non ci sono panchine per riposarsi, una donna in dolce attesa o persone anziane praticamente non possono visitare gli Scavi. Totale assenza di servizi per i diversamente abili, e quindi anche loro non possono visitare gli Scavi.

Per quelli, invece, che riescono a superare questi disservizi, la visita al sito diventa un’impresa titanica: un solo bagno agibile all’interno del sito e assenza totale di personale qualificato che possa aiutare l’utente a visitare gli Scavi.

Insomma, non c’era niente: non c’era del personale qualificato alla Sicurezza del Sito, i turisti quindi potevano fare ciò che volevano all’interno, anche di aree chiuse, non c’era personale che potesse aiutare i turisti a capire come muoversi all’interno del sito archeologico, totale assenza di personale addetto alla pulizia o quanto meno al decoro del Sito; carte, sigarette, insomma spazzatura, gettata senza cura dove capitava. Un disastro!

Chi ha avuto il coraggio di visitare tanta nefandezza è andato via arrabbiato e deluso. Una pubblicità negativa che porterà sempre meno turisti a Pompei. 

I dati parlano chiaro: quasi 60mila visitatori in meno nel 2012, rispetto all’anno precedente.

Un calo vertiginoso, in media più di 5.600 visitatori in meno al giorno. Se la casella dei ticket staccati fa registrare il segno negativo, le ripercussioni si sono avute anche per le casse della Soprintendenza speciale di Pompei (e Napoli). Ed è la prima volta dal 2008 che gli scavi di Pompei presentano un conto negativo degli ingressi (che invece sono stati sempre in crescita dal 2009 ad oggi).

Disagi per i visitatori, mancanza quasi totale di servizi, assenza di iniziative culturali per la valorizzazione e la promozione degli scavi, mosaici e affreschi rovinati, ritorno negativo d’immagine dovuto ai crolli delle domus e alle tante inchieste che pendono sul sito archeologico, scarsi servizi turistici anche all’esterno degli scavi sono tutti fattori che hanno certamente giocato un ruolo determinante nella perdita di appeal delle rovine pompeiane.

Pompei rischia di essere distrutta per la seconda volta. Nel 79 A.C. il Vesuvio ha raso la città al suolo, oggi a distruggere Pompei ci sta pensando la negligenza e l’incompetenza di chi dovrebbe curare e preservare la bellezza di un patrimonio mondiale. E chissà se il monito dell’UNESCO possa davvero portare ad un miglioramento della situazione.

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