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Uffici Stampa:

non funzionano o lavorano secondo leggi clientelari?

A cura di Gennaro Buonocore

Il rumore dei nemici spesso è il silenzio assordante che ti lascia senza spiegazioni logiche e ti lascia un amaro in bocca che ti porta a pensare a male.

Ma quello che sta accadendo alla nostra redazione assume caratteri paradossali creando un ambiente tragicomico in cui non si riesce a capire dove sia la verità.

Voglio partire dal presupposto che qualsiasi Ufficio Stampa aziendale lavora per fare gli interessi dell’azienda e gioco forza più comunicati riesce ad inviare, a quante più testate giornalistiche presenti sul mercato, maggiore sarà la diffusione della notizia e di conseguenza maggiore sarà il contributo economico in termini di guadagni che darà all’azienda. 

In pratica più si diffonde una notizia commerciale maggiori sono le vendite per l’azienda. Un assioma semplice da comprendere anche per un bambino.

Ed invece per la nostra redazione non funziona così.

Quando si tratta di ricevere comunicati stampa dalle aziende del settore del plein air tabula rasa, niente.

Allora ci siamo chiesti, senza voler offendere nessuno, quale fosse il problema.

Abbiamo in primis esaminato noi stessi.

Avevamo sbagliato qualcosa? Siamo una testata piccola che non interessa? La nostra presenza non è sufficiente da destare l’interesse degli uffici stampa del settore?

Abbiamo prima cercato di trovare qualche difetto in noi stessi perché pensiamo che solo una sana autocritica e analisi obiettiva può portare a migliorarsi; ebbene a determinate domande sono solo scaturite risposte confortanti, almeno per noi.

Sempre gentili e disponibili con tutti, mai una parola fuori posto sia nei rapporti umani sia nell’ambito prettamente professionale: mai e dico mai un articolo che potesse offendere qualcuno o ledere l’immagine di qualche azienda. Presenti quest’anno, in giro per l’Italia, a ben 7 fiere di settore e non.

Forse il nostro modo di essere è stato frainteso con altro?

Ci siamo chiesti se siamo ancora piccoli da poter suscitare interesse ed anche qui la risposta per noi è stata positiva. In tre anni abbiamo decuplicato i nostri lettori e il nostro sito internet è il terzo del settore per numero di visite.

Le pagine pubblicitarie sono in costante crescita nonostante un periodo difficile per il settore, ed allora no, nemmeno questo è il motivo; ed in occasione del nostro terzo anno di attività nell’editoriale di settembre snoccioleremo numeri da capogiro.

E poi c’è stata l’ultima riflessione:

riceviamo ogni giorno svariati comunicati da grosse case automobilistiche quali Jeep, Fiat, Chrysler, Audi, Volkswagen, Seat; aziende queste che con tutto il rispetto delle aziende del plein air hanno fatturati maggiori. 

E allora siamo arrivati alla domanda finale: gli uffici stampa del settore non funzionano o lavorano secondo leggi clientelari? Noi abbiamo la coscienza pulita e senza offendere nessuno siamo arrivati a questa conclusione: o non si lavora bene o si favorisce qualcuno a discapito degli altri.

Sia chiaro a noi non ci cambia nulla perché i numeri ci danno ragione e la forza del nostro trimestrale non risiede nel copiare ed incollare i comunicati stampa altrui ma nel lavoro certosino e quotidiano della nostra redazione.

Ma se c’è qualcosa che non va per dovere di cronaca noi la rendiamo pubblica con la speranza che l’etica del lavoro prevalga su qualsiasi altro concetto poco rispettoso verso l’impegno e il lavoro degli altri.

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